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Bonifici bancari: non superare mai questa cifra: ecco perché

di Vincenzo Galletta

Il contesto generale legato al denaro è in subbuglio, sopratutto per i privati cittadini che con sempre maggiore insistenza “fanno caso” alle numerose modifiche in termini di strumenti e abitudini: i recenti governi hanno deciso di “dichiarare guerra” all’uso del contante in maniera smodata, sopratutto in contesti economici “elevati”, e con sempre maggior frequenza la strada verso una società cashless ha dato sempre più spazio a metodi di transazione monetaria che non prevedono denaro liquido. Bonifici, carte e bancomat hanno acquisito sempre maggior spazio. Ma quali sono i limiti?

Bonifici bancari: non superare mai questa cifra: ecco perché

Il bonifico è una delle metodologie più “antiche” ed utilizzate per muovere denaro tra parti, nello specifico riguarda un numero sempre maggiore di utenti. Oltre al bonifico tradizionale negli ultimi anni hanno contribuito alla diffusione altri tipi come il bonifico SEPA, ossia quello che rappresenta la soluzione più diffusa per i paesi dell’area omonima, poi c’è quello istantaneo e così via. Trattandosi di metodi completamente tracciabili, non vi sono realmente limiti relativi all’invio di denaro, idem per quanto riguarda denaro ricevuto.

I paesi che fanno parte dell’area SEPA sono quelli che fanno parte dell’area euro più altre nazioni che hanno deciso di farvi parte, quindi: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia, oltre a San Marino, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Principato di Monaco, Principato di Andorra e Città del Vaticano.

Discorso differente almeno in parte per i bonifici relativi a paesi “extra” zona SEPA, in questo caso l’Agenzia delle entrate italiana dispone controlli per qualsiasi bonifico di entità pari o superiore a 15 mila euro. In sostanza, qualsiasi invio o ricezione di denaro che non arriva dai paesi dell’area SEPA va dichiarato.

Le singole banche poi possono adottare dei limiti agli importi per i bonifici che sono molto vari.

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