Da oramai 20 anni esatti la popolazione italiana, così come quella che vive nel vecchio continente ha dovuto adattarsi ad una nuova valuta, ossia l’euro, che ha funzioni comunitarie e quindi viene ad oggi condivisa da oltre 330 milioni di cittadini, sopratutto nelle forme “fisiche”, di monete e banconote. Dopo un iniziale, prevedibile periodo di adattamento, i vantaggi hanno iniziato ad essere abbastanza palesi, sia in termini di “comodità”, nell’ambito delle transazioni tra paesi, ma anche legati ad un senso di stabilità finanziaria. Anche se si tratta di una valuta giovane, l’euro continua a cambiare nel suo valore ma anche nella sua forma.
Banconote dell’euro, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo?
Come tutte le emissioni “fisiche”, anche l’euro deve fare i conti con il problema della contraffazione, ossia la riproduzione non autorizzata da terzi di monete ma sopratutto banconote. Anche per questo motivo diversi anni fa la Commissione Europea ha dato l’ok per la seconda serie delle banconote comunitarie, che sono quelle oggi maggiormente utilizzate dalla popolazione del continente. La “guerra” contro la falsificazione infatti passa anche dalle banconote, che presentano sistemi anti contraffazione sempre più raffinati ma mai perfetti. Le banconote dell’euro inoltre stanno riducendosi nel numero, sopratutto per la necessità di adattarsi a contesti digitali, sopratutto per fronteggiare l’evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro. Per questo motivo il taglio da 500 euro, pur restando valido al 100 %, non viene più stampato dalle nazioni europee e molto probabilmente anche la banconota da 200 euro avrà la medesima sorte. Nel 2024 infatti inizierà l’Iter che porterà ad una nuova serie di banconote comunitarie, che altrettanto probabilmente saranno prodotte in un numero minore rispetto alle cifre attuali, proprio per una minore necessità di avere a denaro liquido rispetto al passato.
E’ tuttavia ancora presto per decretare la fine del contante, in quanto strumento effettivo: bisognerà almeno aspettare un altro decennio perchè la transazione tra “fisico” a “digitale” diventi realmente percepibile.