Anche se l’argomento “denaro” è inevitaiblmente fondamentale per ogni forma di cittadino, solitamente la popolazione italiana non è troppo interessata alle parole inflazione, investimento ed altri termini legati al mondo finanziario. Tuttavia “mettere da parte” i propri risparmi in modo che non perdano valore è qualcosa di conclamato, ed ecco perchè i libretti postali rappresentano una forma di strumento estremamente diffusa nel nostro paese da molti anni. Ma cosa sono?
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Cosa sono?
Si tratta, semplificando molto, di una forma “limitata” di un tradizionale libretto di risparmio bancario o buono fruttifero, messo a disposizione da Poste Italiane, che costituisce la “famiglia” di strumenti creati proprio per fornire al cittadino uno strumento sicuro e non dispendioso a mo di salvadanaio. Il libretto postale infatti è “controllato” dallo Stato Italiano che fa anche da “garante” e non può essere pignorato. Oltre a questo, non presenta costi in fase di apertura e chiusura, ed essendo munito di IBAN, può essere utilizzato per ricevere l’accredito di stipendio e pensione (non a caso è lo strumento naturalmente adibito a quest’ultima funzione).
Libretti postali, ecco la pessima notizia: ecco cosa succede
Non hanno costi fissi come detto, ma bisogna pagare l’imposta di bollo una volta all’anno se la giacenza media è maggiore di 5000 euro. Tuttavia anche i libretti postali hanno una sorta di “scadenza” se non utilizzati per un periodo di 10 anni, e se presentano un saldo di almeno 100 euro. In questo caso Poste Italiane decise di organizzare i libretti chiamati dormienti e predisporli alla chiusura se non movimentati entro una data prestabilita e comunicata attraverso una comunicazione cartacea spedita presso tutti i titolari di questi strumenti “in scadenza”.
Per il 2022 il termine ultimo è “scattato” lo scorso 21 giugno, e tutti quelli dormienti sono stati sottoposti a chiusura. Gli importi associati vengono spostati su un fondo CONSAP, ma i titolari possono comunque riottenere i propri soldi dal fondo attraverso una comunicazione scritta.
I libretti postali dormienti al 2022 possono essere “consultati” presso questo indirizzo.