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Bancomat, ormai è ufficiale: “non potremo più prelevare”

di Vincenzo Galletta

Non poter più prelevare dal Bancomat è forse uno degli incubi più ricorrenti per gli italiani. Molto spesso quando si parla di nazioni e di Stati in crisi, si associano a queste parole le immagini delle persone che cercano disperatamente di ritirare il proprio denaro dagli sportelli Bancomat. Lo abbiamo visto di recente soprattutto con la crisi economica in Argentina, e più di recente con le immagini provenienti da Russia e Ucraina, meste protagoniste della guerra di questi giorni.

Chiaramente la coda per prelevare ai Bancomat, o il timore di non poterlo più fare, racchiudono generalmente delle immagini di crisi sociale che tutti noi cerchiamo di tenere lontano dalla nostra mente. Al di là di questo, gli scenari in cui il prelievo Bancomat è impossibile già si verificano costantemente nel nostro paese. E la pandemia, in un certo senso, ha dato una accelerata a questo fenomeno. Cerchiamo di approfondire in maniera più specifica ciò di cui stiamo parlando.

Bancomat: ecco dove già non è più possibile prelevare

Al di là dei limiti ai prelievi in contanti che ciascun cliente ha imposti dalla propria banca, esistono già delle zone di Italia nelle quali è impossibile prelevare. Si tratta di territori in cui è in atto un processo che si chiama “debancarizzazione”, ovvero la sparizione di filiali dotate di ATM dal territorio comunale e dal circondario.

Un fenomeno che ha avuto una ulteriore impennata con la pandemia. Filiali periferiche di banche che avevano già problemi ad andare avanti, hanno perso qualsiasi ragione di esistenza con l’obbligo dei dipendenti di stare a casa, e con l’impennata dell’utilizzo della moneta elettronica e dei servizi finanziari online.

Un esempio pratico riportato qualche tempo fa dal quotidiano Repubblica, parlava di una vasta zona dell’Umbria intorno al comprensorio di Foligno e Nocera Umbra, dove l’unico Bancomat rimasto è nel centro storico della prima tra le due cittadine.

Le statistiche di BankItalia confermano che nel quadriennio dal 2016 al 2020 gli ATM spariti sono circa 3mila e i Comuni in cui è presente un Bancomat sono diminuiti del 9,2%, con circa 2800 centri privi di questo servizio. E ad appesantire il conto arrivano anche i dati della società Bancomat SPA, che gestisce il circuito.

Questi spiegano che l’anno della pandemia (con le sue particolari condizioni, ndr) ha visto calare del 22% le operazioni agli ATM. Dato che da un lato solleva chi crede nella digitalizzazione del paese, e dall’altro spaventa perché Bancomat ha paventato la possibilità di aumentare l’importo delle commissioni sui prelievi per recuperare quanto perso. Una “idea” che probabilmente avrebbe l’effetto di spostare invece ulteriormente le operazioni sul virtuale.

Banche senza Bancomat: chi ha già iniziato

In Italia poi esistono ed operano già diverse banche che sono del tutto sprovviste di sportelli Bancomat. La prima è stata ING Direct, diventata famosa dalle nostre parti per Conto Arancio. Questa ha già chiuso i suoi 62 Bancomat e le casse automatiche per una scelta strategica di spinta verso la virtualizzazione delle operazioni. I suoi clienti sono già obbligati di fatto a prelevare da altre banche attenendosi alle condizioni contrattuali e ai costi del servizio. Tutti gli altri servizi sono disponibili invece su sito, app, chat e servizio clienti telefonico.

E anche rispetto alla decisione di eliminare la gestione del contante da parte delle banche entrano gli scenari pandemici. Durante l’emergenza sanitaria, infatti, c’è stato un vero e proprio boom di depositi di liquidità che ha visto aumentare di molto, per gli istituti di credito, il costo derivante da tale gestione. La sensazione è che altri istituti di credito possano puntare su questa strategia, nonostante la tendenza all’uso del contante non sia poi in calo, al punto da convincere la BCE a puntare su una nuova serie di banconote Euro da immettere in circolazione nei prossimi anni.

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