Il rapporto tra la popolazione italiana e il concetto di risparmio non è così chiaro: secondo le statistiche il nostro paese non è definibile esattamente uno di “risparmiatori”, per varie motivazioni sociali e culturali. In generale una sfiducia generale verso il potere costituito e le banche, poca informazione chiara sui metodi di investimento e tanti altri fattori portano numerosi cittadini semplicemente a scegliere di non investire affatto, lasciando quindi sul proprio conto o altro strumento analogo i risparmi, anche se questo causa una graduale perdita di potere d’acquisto a causa ad esempio dell’inflazione. Lo stato mette a disposizione varie forme di investimento a “rischio” medio-basso, come possono essere i libretti di risparmio oppure i BTP.
Cosa sono?
Cosa sono i BTP? Conosciuti come buoni del tesoro poliennali, si tratta fondamentalmente di obbligazioni messe a disposizione dallo Stato italiano, emesse dal Dipartimento del Tesoro che fruttano un guadagno attraverso il rateo di interessi, sviluppati su base annuale. Questi risultano organizzati dal Ministero delle Finanze attraverso i decreti che determinano i tagli, gli importi ma anche la durata pluriennale che è di 3, 5, 7, 8 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Come intuibile, maggiore è il tempo in cui il denaro investito non viene “toccato” e maggiore risulta essere il guadagno finale.
Nuovo BTP Italia con tasso annuo garantito all’1,60%: “pazzesco”
E’ possibile acquistare i BTP direttamente attraverso le proprie banche convenzionate presso la Banca d’Italia, attraverso delle specifiche aste, che mettono a disposizione i BTP, che solitamente hanno un taglio minimo di 1000 euro (anche se possono essere acquistati “trance” di BTP per i piccoli risparmiatori). Se il guadagno è ovviamente più alto per quelli con la scadenza più lunga, lo stato italiano ha fissato un guadagno calcolato sull’interesse fisso di 1,60 % per quanto riguarda i BTP Italia con scadenza a 8 anni, ad oggi quelli probabilmente miglior dal punto di vista del rapporto durata/guadagno.