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Pensione anticipata, ecco tutte le novità da sapere: “attenzione”

di Vincenzo Galletta

Vuoi la pensione anticipata? Andare in pensione qualche anno prima rispetto all’arrivo del limite di anzianità è sicuramente uno degli obiettivi di tanti lavoratori del nostro paese. Bisogna però conoscere alcune novità e sapere a quali cose fare attenzione per non incorrere in brutte sorprese.

Chiedere la pensione anticipata significa infatti spesso andare incontro alla decurtazione dell’assegno della pensione che si riceverà sempre, oppure ad un periodo più o meno lungo privo di qualsiasi forma di retribuzione. In questo articolo cerchiamo di approfondire gli aspetti da conoscere per ciascuna delle modalità che consentono oggi la pensione anticipata.

Pensione anticipata: tutte le novità da sapere

La principale novità del 2022 per la pensione anticipata è probabilmente l’addio a “Quota 100”: al suo posto arriva “Quota 102”. Cambia quindi il minimo necessario dei requisiti per andare in pensione che passano a 64 anni con 38 anni di contributi, o a differente somma che faccia, appunto, 102.

L’altra principale novità riguarda l’APE Sociale. Questo specifico assegno che di fatto consente un’aspettativa retribuita in attesa della maturazione dei requisiti pensionistici, può essere richiesto da un numero di categorie di lavoratori più numerosa. Queste sono infatti passate da 15 a 23 e lavoratori con mansioni gravose devono averle svolte per almeno sei tra gli ultimi sette anni o sette degli ultimi dieci.

La pensione anticipata “classica” è stata di fatto confermata con i requisiti del 2021, e cioè avere 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, e 1 anno in meno esatto per le donne. Coloro che hanno iniziato a versare contributi prima dei propri 19 anni o prima del 31 dicembre 1995 possono eliminare i 10 mesi aggiuntivi alla cifra tonda. Anche Opzione Donna è stata confermata identica al passato: rivolta alle dipendenti con almeno 58 anni di età (un anno in più per le autonome) e con almeno 35 anni di contributi versati.

Pensiona anticipata: a cosa fare attenzione

La pensione anticipata determina, come abbiamo accennato, o un assegno pensionistico più leggero, che quindi incide sullo stile di vita a lungo termine, oppure uno stop della retribuzione più o meno lungo, che può causare qualche problema nei mesi successivi all’addio al lavoro. Si attendono tre mesi per il primo assegno pensionistico in seguito a pensione anticipata con l’intero ciclo contributivo completato, e quindi con il solo requisito dell’età inferiore ai 67 anni.

Molto peggio va a chi sceglie opzione donna: l’attesa si allunga fino ad un anno e arriva una cifra decurtata di una somma tra il 25 e il 35 per cento rispetto a quella che si avrebbe di diritto con la pensione di anzianità. La decurtazione perpetua è invece la caratteristica principale di Quota 102: arriva e arriverà sempre un assegno inferiore, ma senza alcuno “stop” nella retribuzione, e quindi già dal primo mese successivo al ritiro dal lavoro.

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