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Bancomat truffe

Bancomat, non si potranno più fare prelievi: “da non credere”

di Vincenzo Galletta

Nel nostro paese “l’esordio” vero dei pagamenti elettronici è associabile in senso molto ampio, alla prima diffusione dei bonifici bancari, gradualmente sempre più diffusi grazie a strumenti tecnologici sempre più avanzati, ma la maggior parte dei cittadini associa l’utilizzo della moneta elettronica al Bancomat, termine che definisce sia la possibilità di pagare con una carta dotata di banda magnetica (e più recentemente anche di chip oltre che di sensore contactless), oltre a permettere l’utilizzo dei terminali di pagamento ATM, i cosiddetti sportelli Bancomat. Il consorzio omonimo è stato uno dei primi a mettere a disposizione questi strumenti a partire dagli anni 80 del secolo scorso, e ancora oggi prelevare e pagare con una tessere sono spesso associati al termine “Bancomat” anche se magari funzionano attraverso altri circuiti. Ma da oramai diversi anni è in atto un’opera di “snellimento” strutturale da parte delle banche, che ha portato ad un numero minore di ATM.

Bancomat, non si potranno più fare prelievi: “da non credere”

Questo inevitabilmente porterà ad una minore possibilità di effettuare operazioni attraverso questi terminali, oramai quasi totalmente adibiti all’erogazione di contante. La motivazione è pratica e se vogliamo, anche economica, visto che gli istituti di credito non hanno più bisogno di una copertura di terminali ATM così capillare come in passato. Gran parte delle operazioni bancarie possono essere effettuate attraverso il proprio smartphone, e una politica sempre più stringente nei confronti del contante ha fatto il resto: le banche semplicemente non considerano conveniente tenere attivi questi terminali. L’intenzione neanche tanto mascherata è quella di ambire nel prossimo futuro ad una società completamente cashless, ossia senza denaro fisico, processo che comunque per forza di cose, pur essendo tuttora in atto, può essere portato avanti solo in maniera graduale.

Diversi istituti di credito hanno già ridotto considerevolmente il numero dei dispositivi ATM, addirittura alcuni hanno scelto di disfarsene completamente come deciso dalle banche del gruppo ING. Questo influirà sulle commissioni di pagamento aggiuntivo, che viene scalato al momento dell’operazione di prelievo effettuata da una banca che non è quella “proprietaria”.

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