Andare in pensione dovrebbe essere la normalità ma rappresenta per molte categorie professionali una vera difficoltà, se non addirittura un’utopia: del resto una nazione come la nostra, visceralmente legata a problematiche inerenti al mondo del lavoro che evidenziano a più riprese uno squilibrio tra generazioni, oltre ad evidenziare uno squilibrio tra la popolazione giovane e quella anziana. Tutti questi fattori (ma non solo) influenzano pesantemente i requisiti per andare in pensione che infatti sono costantemente modificati dai vari governi che spesso influenzano le possibilità di ottenere la pensione anticipata.
Pensione anticipata, potresti richiederla anche tu: “controlla subito”
I requisiti per ottenere una forma di pensione anticipata sono vari, e dipendono dal tipo di pensionamento: nel nostro ordinamento esistono metodologie che permettono di andare in pensione prima dell’età pensionabile (che resta di 67 anni). La tradizionale è calcolata attraverso gli anni di contributi accumulati: sono necessari 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne oppure 41 anni per categorie particolari come i disoccupati, i Caregiver (coloro che si occupano a tempo pieno di familiare o del coniuge nel ruolo informale di cura, supporto e vicinanza) da almeno 6 mesi o coloro con invalidità pari o superiore al 74 per cento.
Fino alla fine del 2022 potrà essere utilizzata anche Quota 102, ossia una forma di pensionamento anticipato “misto”, calcolata sia sugli anni contributivi che quelli anagrafici: sono necessari almeno 64 anni d’età e 38 di contributi a fronte però di un assegno più basso rispetto alla pensione tradizionale.
Ape Sociale è invece uno strumento ancora in fase sperimentale, che permette di accedere in modo anticipato alla pensione a fronte di almeno 63 anni di età per specifiche categorie, come quelle già prese in esame per la pensione anticipata (quindi disoccupati, Caregiver, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74 per cento) oltre ai lavoratori di mansioni gravose. In questo caso l’importo contributivo minimo è variabile da 30 a 36 anni.
Opzione Donna è come intuibile rivolto alle donne che sono munite di 35 anni contributivi: queste possono fare richiesta a fronte di un’età anagrafica di 58 anni (dipendenti) o 59 (autonome).