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Nuovo BTP Italia, ecco quanto renderà: quotazioni aggiornate

di Vincenzo Galletta

La popolazione italiana si dimostra tendenzialmente un po’ “restia” al concetto di risparmio, probabilmente a causa di una scarsa fiducia nei confronti delle istituzioni ma anche in parte dovuta ad una forma di mancato senso di responsabilità che fa parte, secondo molti studiosi, della cultura italica. Eppure sono tantissimi gli italiani che decidono di puntare su diverse forme di investimento, con intenti più diversificati possibile. Naturalmente, investire su azioni, imprese e altre forme di valute evidenziano dei rischi, ma nelle condizioni di crisi come quella attuale, con l’inflazione sempre più elevata, il semplice mantenere i soldi sul conto rappresenta una soluzione che gradualmente porta alla perdita del potere d’acquisto del denaro. Ecco perchè strumenti come il BTP Italia, che recentemente è stato “aggiornato” in un nuovo “formato”, costituiscono fonte di grande interesse.

Nuovo BTP Italia, ecco quanto renderà: quotazioni aggiornate

I BTP, ossia i Buoni del Tesoro Poliennali, costituiscono una forma di obbligazione messa a disposizione dallo stato, attraverso il Ministero dell’Economia e Finanze, che permettono ai risparmiatori uno strumento di investimento “anti inflazione” relativamente sicuro per i propri risparmi. Sono strumenti organizzati attraverso una fissa posticipata pagata semestralmente  possono essere emessi con scadenze pari a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50, acquistati attraverso un sistema di aste (solitamente due volte al mese) oppure sul mercato secondario, il MOT.

Il BTP Italia costituisce una “nuova” forma di BTP, con scadenza di 8 anni che a fronte di un guadagno effettivo garantito del 1,60 %, appare secondo diversi esponenti finanziari particolarmente vantaggioso: come qualsiasi altra forma di bene finanziario infatti il guadagno “virtuale” aumenta con l’andamento dei mercati, ed attualmente questo appare vicino al 2 %, sempre considerando quelli con scadenza a 8 anni, ossia nel 2023.

Va comunque considerato il fattore inflazione che appare in leggera diminuzione in questo periodo (pur restando su valori alti). La tassazione per le cifre investite sui BTP indifferentemente dalla scadenza è del 12,5%, sia per gli interessi generati che per le plusvalenze realizzate al rimborso o alla cessione.

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