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Canone Rai 2023, ecco quanto pagheremo: “è vergognoso”

di Vincenzo Galletta

Il Canone Rai è colloquialmente il nome generico con il quale viene definito l’importo legato alla tassa televisiva, una realtà italiana ben conosciuta, ma quasi mai realmente apprezzata da parte della popolazione della penisola. Si tratta di una forma di obbligo di pagamento che risulta essere “dovuto” da parte della gran parte dei nuclei familiari in quanto viene calcolato e “concepito” esclusivamente in base al possesso di almeno un apparecchio televisivo, e questo semplice concetto, unito alla necessità da parte dello stato di acquisire l’importo corrispondente, rende il Canone Rai perlomeno “poco gradito” dalla maggior parte della popolazione. Ma quanto pagheremo nel 2023?

Canone Rai 2023, ecco quanto pagheremo: “è vergognoso”

In realtà, non si hanno ancora notizie ufficiali, ma è certo che il Canone Rai subirà una nuova modifica molto importante nella forma, che dal 2016 è sostanzialmente legata alla bolletta della luce, che di fatto viene utilizzata come “ponte” per questa forma di tassazione. Infatti è stato il governo Renzi a legate la tassa televisiva alla bolletta dell’energia, dietro rateizzazione, e portando quindi a pagare il corrispettivo di 90 euro annui, dilazionati in 10 rate da 9 euro l’una per tutti i mesi tra gennaio ed ottobre.

Questo “legame” con la fatturazione elettrica ha permesso un aumento delle entrate, ma allo stesso tempo ha aumentato “l’astio” della popolazione italiana nei confronti di questa tassa che pur non essendo nella maggior parte dei casi proibitiva, costituisce qualcosa di fastidioso.

L’addebito in fattura quasi sicuramente sparirà dal 2023, dietro “Pressioni” da parte della Commissione Europea che non ritiene congruo legare l’importo di una tassa ad una fatturazione energetica, quindi è decisamente probabile un “ritorno al passato” legato al caratteristico bollettino da pagare a cadenza annua, anche se potranno essere concepite formule di pagamento alternative come l’inserimento del corrispettivo nella dichiarazione dei redditi, per ora solo un’ipotesi, così come una proroga del “legame” con la bolletta.

E’ comunque quasi sicuro che l’importo possa aumentare dagli attuali 90 euro, ricordando che prima del 2016 l’importo era di 113 euro. Non è impossibile ipotizzare ad una quota non inferiore ai 150 euro annui, ma si tratta per ora, solo di ipotesi.

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