Poche emissioni sono rimaste così profondamente legate alla storia del nostro paese come la 1000 lire, che ha avuto una diffusione estremamente capillare in particolar modo a partire dal secondo dopoguerra, diventando in qualche modo “simbolica”, nelle ultime decadi dello scorso secolo anche a fronte di una svalutazione della lira, che ha fatto diventare l’ultima forma di emissione (la famosa Montessori) una moneta di piccolo taglio e valore. Proprio in questo periodo, ossia negli anni 90, è stata messa a punto un’altra versione della 1000 lire, stavolta non in formato cartaceo quanto piuttosto metallico, dall’aspetto bimetallico; nonostante la “breve vita”, questa emissione è stata al centro di diversi problemi ed una certa tensione tra paesi, diventando simbolica per il nostro paese.
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Nell’ultima parte degli anni 90 infatti la Zecca di Roma ha deciso di sviluppare la prima versione metallica della 1000 lire, sviluppata su un formato bimetallico come la 500 lire ma a leghe invertite, risultando simile alla moderna moneta da 2 euro per aspetto estetico.
La 1000 lire moneta in un certo senso anticipa l’aspetto “europeo” della sopracitata emissione in quanto se da un lato è presente la versione di profilo dell’Italia turrita, mentre dall’altra parte è presente uno “stralcio” della cartina europea che però nella prima versione del 1997 presenta dei confini a dir poco errati, in quanto quelli di Olanda e Danimarca sono sbagliati e manca anche la forma “aggiornata” della Germania unificata.
La zecca corse ai ripari ma fu tardi in quanto diversi milioni di esemplari erano stati nel frattempo prodotti e distribuiti e non è stato ovviamente possibile provvedere alla sostituzione. Va detto che anche le versioni successive, “corrette” nei dettagli di cui sopra ma che presentano comunque un nuovo errore, ossia la la posizione della Danimarca che risulta essere “spostata”.
Le emissioni del 1997 “sbagliate” non rappresentano una rarità, sono più interessanti quelle del 1999 in quanto coniate in un numero inferiore. Il valore “medio” corrisponde a 50 euro se in Fior di Conio ma alcuni collezionisti hanno messo in vendita monete analoghe per oltre 2000 euro.
