Fin dalla fine degli anni Sessanta, l’Unione economica e monetaria (UEM) era stata una vera ambizione ricorrente di tutta l’Unione europea.
Questo ha comportato il coordinamento delle politiche economiche e finanziarie, una politica monetaria che richiedeva una moneta unica, l’euro, che offriva diversi vantaggi alle imprese che effettuavano scambi più facilmente e con l’economia che ha ottenuto risultati migliori.
La strada verso l’UEM è stata però non priva di ostacoli politici ed economici e infatti, lo scarso impegno politico e le turbolenze dei mercati internazionali hanno costituito degli scogli da superare per poter garantire il progresso verso l’Unione economica e monetaria.
In questo articolo parleremo dei centesimi che valgono davvero migliaia di volte in più del loro valore nominale.
Si tratta di monete rare dal taglio più piccolo come ad esempio la moneta da 1 centesimo entrata in circolazione nel 2002. Il lato comune o il verso mostra un globo con tutti i membri della zona con la moneta unica, (che allora erano 15), e l’esposizione del valore 1 eurocent.
Sul dritto ogni paese imprime infatti un suo disegno. Nel caso della zecca italiana di Roma si tratta del Castel del Monte, ovvero lo splendido castello costruito da Federico II, mentre la Mole Antonelliana di Torino che compare sulla moneta da 2 centesimi.
Per un incredibile errore di conio, un raro 1 centesimo con la Mole vale addirittura migliaia di euro (2.500 euro almeno) in quanto si calcola ne siano entrati in circolazione soltanto un centinaio delle circa 7.000 monete che furono coniate per errore e quindi cassate.
Hanno, in più, il diametro maggiore cioè uguale a quello della moneta da 2 centesimi. Un altro centesimo molto pregiato è il conio unilaterale, cioè impresso su una sola faccia, con l’incisione su un unico lato, privo di anno di conio, che oggi, per il mercato numismatico, può valere fino a 500 euro.
Un conio limitato dello Stato Vaticano di monete da 2 centesimi coniate nel 2002 può, invece, valere tra i 55-110 euro, in base alle condizioni di conservazione in cui essa si trova.
Anche nel caso della moneta da 5 centesimi si tratta di un raro conio della zecca vaticana del 2002, fortemente prezzato sul mercato dei collezionisti più appassionati che lo valutano fino a 40 euro, mentre per i rari coni della zecca di Roma e di San Marino dell’anno 2003 il valore ammonta rispettivamente a 15 e a 10 euro.