Il gettone telefonico costituisce non tanto un invenzione a se stante quanto una tipologia di oggetto che è derivato direttamente da un “bisogno” specifico.
In questo caso si tratta della comune telefonata in contesti molto distanti da quelli conosciuti oggi, oramai dominati dal web e dalla telefonia moobile. Il gettone telefonico infatti è stato indispensabile per la prima diffusione della telefonia in ambito civile, in particolar modo durante il 20° secolo.
Trova questo gettone telefonico: ecco quanto puoi guadagnare
Il gettone telefonico è per certi versi simile alle monete, in quanto è stato concepito per prendere il posto di questi oggetti in quanto non hanno valore nominale e facciale. Il costo di gettoni è stato regolarizzato e proporzionato con il passare del tempo per farlo coincidere con l’inflazione del tempo.
Però sono rapidamente divenuti oggetti collezionabili in particolar modo dalla dismissione delle cabine telefoniche e dei telefoni pubblici che di fatto hanno iniziato ad utilizzare le tessere telefoniche a partire dagli anni 80, prima di sparire del tutto dall’inizio del 21° secolo.
Dal 1959 al 1980 i gettoni sono stati coniati sotto un formato unificato da parte di quella che è stata la Sip, divenuta poi la TIM in epoche recenti, ossia la società telefonica dello stato. Tutti questi gettoni riportano nella maggior parte dei casi un simbolo, che corrisponde allo stabilimento di produzione. Tuttavia dagli anni 60 e 70 svariate tipologie di gettoni non presentano questo “stemma”. Si tratta di quelli coniati presso lo stabilimento E.S.M. di Milano.
Un esempio è evidenziato dal gettone 6210 che non presenta lo stemma, come quello in figura. Le 4 cifre evidenziano l’anno, il 1962, ed il mese di produzione, ottobre, che è il 10° giorno dell’anno.
Il valore è interessante ma non altissimo. Un esemplare in ottimo stato vale almeno 15 euro ma un collezionista appassionato potrebbe arrivare a pagarne almeno il doppio per un gettone 6210 in condizioni perfette.
