Le proprietà ed i fattori che rendono un metallo più o meno “nobile” sono sicuramente quelli legati all’aspetto pratico ma anche “umorale”.
Oro ed argento, considerati ancora oggi estremamente importanti in primis nell’ordinamento economico, hanno in comune parecchie capacità, una su tutte la duttilità e la resistenza a buona parte degli agenti chimici che rendono questi elementi anche durevoli nel tempo.
L’argento in particolare, pur avendo subito una forma generalizzata di perdita di valore nel corso degli ultimi secoli, è ancora uno dei materiali più utili in senso assoluto anche per la creazione di oggetti economici come lingotti, argenteria ma anche applicazioni pratiche, e l’argento 925 è nello specifico uno standard molto comune.
Argento 925, dove si trova e quanto vale oggi? Ecco la risposta
L’argento infatti viene misurato nella purezza in millesimi in quasi tutti gli ambiti, e la variante 925 definisce la quantità di argento puro presente in un determinato oggetto.
I lingotti ad esempio fanno un enorme utilizzo della variante più pura, che è ovviamente il 999, ma l’argento sterling, che di fatto è all’origine della definizione nostrana della valuta britannica (la sterlina “originale” corrisponde ad una quantità specifica di questo metallo) resta la variante più comune per i gioielli di valore.
E’ praticamente impossibile infatti lavorare e trattare il metallo puro, in quanto estremamente duttile e fragile, ecco perchè risulta indispensabile legarlo ad altri metalli come ad esempio il rame, per rafforzarne la struttura in modo importante.
La dicitura 925 è generalmente riportata all’interno di un ovale, ed è presente sulla quasi totalità dei gioielli di piccole dimensioni ma anche su oggetti come le monete di valore, soprattutto antiche.
Anche questa tipologia di argeento è determinata nel valore da fattori economici e per questo vendere oggetti che ne sono composti è una soluzione per un guadagno facile: ad oggi l’argento 925 è quotato mediamente tra i 465 ed i 495 euro al chilo.
