Il mondo della musica italiana e mondiale piange oggi la morte di Toto Cutugno, uno degli artisti più celebri degli anni ’80 conosciuto in tutto il mondo per le sue splendide canzoni, tra cui la più famosa resta “L’italiano”.
Il cantante è scomparso all’età di 80 anni, che aveva compiuto proprio lo scorso luglio. Il decesso è avvenuto oggi intorno alle ore 16, Cutugno era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. È stato il manager dell’artista, Danilo Mancuso, a dare la notizia all’agenzia, spiegando che Cutugno è morto “dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”.
Toto Cutugno: una carriera di successi
Toto Cutugno, all’anagrafe Salvatore Cutugno, è nato a Fosdinovo in provincia di Massa-Carrara nel 1943 e la sua carriera è stata piena di successi.
Ha vinto il Festival di Sanremo nel 1980, con la canzone Solo noi, per poi arrivare tre volte secondo negli anni successivi, conquistandosi il celebre – e forse immeritato – soprannome di eterno secondo.
Il più grande successo della carriera, tuttavia, è stata la celebre L’Italiano che a Sanremo si classificò soltanto quinta.
Nel 1990 ha trionfato all’Eurovision Song Contest che si tenne a Zagabria, con la canzone Insieme. Questo successo concesse all’Italia di poter ospitare l’anno successivo l’evento ed è rimasto il cantante italiano a vincere la kermesse prima che ci riuscissero i Maneskin dopo ben 30 anni, prima vi era riuscita Gigliola Cinquetti nel 1964.
Vita privata
La vita privata del cantante non è stata delle più semplici, infatti la sorella Anna, più grande di due anni, è morta soffocata a 7 anni mentre mangiava gli gnocchi, uno gli andò di traverso e non riuscirono a salvarla. L’altra sorella, Rosanna, fu la prima bambina a essere operata al cuore in Italia mentre il fratello Roberto si ammalò di meningite.
Toto è stato sposato per oltre 50 anni con la moglie Carla con la quale non ha mai avuto figli, ma lui di figlio uno ne ha avuto da una relazione extraconiugale, si chiama Nico ed oggi ha 28 anni. Fu proprio la moglie a spingerlo perchè riconoscesse il figlio.