Gli ultimi anni sono stati contraddistinti da un fattore inaspettato e decisamente incidente come la pandemia che ha evidenziato ancora di più le criticità e le “falle”, oltre alle diseguaglianze sociali, presenti all’interno del paese già prima del Covid. Ecco perchè, anche se il concetto di bonus esisteva già prima del 2020, a partire dall’amministrazione Conte I, l’esecutivo ha deciso di aiutare le varie fasce di popolazione attraverso l’istituzione di vari bonus, agevolazioni ed aiuti di varia natura. Anche il Bonus 200 euro, pur non essendo legato alla pandemia, è stato concepito come forma di “aiuto” economico per un’ampia fetta di popolazione italiana.
Bonus 200, ecco come si ottiene: la guida completa. “Pazzesco”
Problemi legati all’approvvigionamento energetico, siccità ed in generale una situazione economica non esattamente rosea, hanno fatto propendere l’esecutivo Draghi a svilupparee una serie di agevolazioni di varia natura per le fasce medio-basse della popolazione. Il Bonus 200 euro di fatto è concepito per i lavoratori ed i pensionati in un pagamento di tale importo erogato in un’unica soluzione.
Tra i requisiti per ottenerlo a partire dal mese di luglio c’è il “tetto” di reddito del 2021 che non deve superare i 35 mila euro, esclusi i vari i trattamenti di fine rapporto (Tfr);
le competenze arretrate, gli assegni familiari. Il bonus 200 euro non è considerabile un reddito e non può essere ceduto, sequestrato o pignorato. Lo ricevono in automatico in busta paga tutti i dipendenti ed i pensionati che rientrano nei limiti menzionati, mentre per le seguenti categorie è necessario fare una richiesta attraverso il portale dell’INPS oppure attraverso un Caf/Patronato.
Si tratta nello specifico delle seguenti categorie:
- i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
- gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo
- gli autonomi occasionali (senza partita IVA)
- colf e badanti
- stagionali, a tempo determinato e intermittenti (inclusi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo);
- incaricati alle vendite a domicilio.
Per i dipendenti bisogna provvedere ad allegare un’autocertificazione da presentare al datore di lavoro: il portale dell’INPS ha messo a disposizione un fac simile presente qui sotto: