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Busta paga, chi avrà diritto agli aumenti ad Ottobre? Ecco la lista

di Vincenzo Galletta

La condizione economica italiana, così come quella generica del nostro continente appare mediamente “traballante” a seguito dell’incidere di numerosi fattori molto rilevanti come l’inflazione, la disparità tra classi di cittadini e la “recentemente percepita” crisi energetica che per forza di cose ha colpito in maniera indifferente ogni fonte di cittadino. Anche il calcolo della busta paga per forza di cose sta venendo influenzato parecchio da questi eventi in quanto qualsiasi governo sufficientemente coscienzioso deve per forza di cose tenere in equilibrio gli aiuti da sviluppare. Quali saranno gli aumenti in busta paga per la mensilità di ottobre 2022?

Busta paga, chi avrà diritto agli aumenti ad Ottobre? Ecco la lista

Tra le varie forme di bonus prorogate, contenute nella terza versione del Decreto Aiuti, che costituisce la principale forma di decreto decisa dal governo Draghi prima della creazione del nuovo governo, a seguito delle elezioni in programma il prossimo 25 settembre, spicca ovviamente il già trattato sensibile aumento generico per tutte le buste paga non superiori a 2.629 euro a seguito del taglio del cuneo fiscale, in maniera ovviamente graduale a seconda del reddito percepito. Questa forma di aumento sarà mantenuta fino a fine 2022, tredicesima inclusa.

Concepito poche ore fa, il “nuovo” bonus 150 farà parte del decreto sotto forma di bonus “una tantum” per una sequela di cittadini alt di sotto di una fascia di reddito. Nello specifico il Bonus 150 euro è concepito per lavoratori e pensionati con reddito non superiore a 1.538 euro, e come per il Bonus 200 euro, anche questa forma di agevolazione economica dovrebbe configurarsi entro la mensilità di novembre 2022.

Per poterla ottenere da parte del dipendente è necessaria chiedere al proprio datore di lavoro una dichiarazione del lavoratore. Torna quindi la necessità di comunicare al datore di lavoro di non aver percepito l’indennità dall’INPS o da altri enti, così come previsto negli ultimi mesi per l’erogazione dei 200 euro.

Come per il Bonus 200 euro questa forma di bonus spetterà una sola volta e non sarà cedibile, pignorabile e non rientrerà nel reddito o nell’ISEE.

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