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Nuova truffa che colpisce il conto in banca: ecco come proteggersi

di Vincenzo Galletta

Le truffe online stanno avendo un netto incremento in questi ultimi anni: sicuramente ciò è dovuto in gran parte alla diffusione sempre più capillare degli smartphone ma anche a causa del numero di raggiri che continua ad aumentare, e che solitamente fa ricorso a varie metodologie per “operare”. La diversificazione di queste truffe è oramai cosa conclamata e in molti casi possono mettere a repentaglio non solo la “salute” del nostro smartphone o computer ma anche quella del conto corrente.

Nuova truffa che colpisce il conto in banca: ecco come proteggersi

L’intenzione nella maggior parte dei casi è infatti quello di “venire a conoscenza” delle informazioni personali della “vittima”: a partire dagli anni 90 infatti, dalle prime email contenenti virus, malware e quant’altro ha iniziato a diventare una “cosa seria”: i sistemi “difensivi” dei dispositivi hanno iniziato ad evolversi ma ciò ha solo parzialmente limitato la diffusione delle truffe. Le recenti tecniche di phishing hanno subito una nuova diffusione proprio perchè riescono ad “aggirare” i metodi di sicurezza in quanto “convincono” la vittima stessa, in modo inconsapevole, di avere accesso ai dati personali. Una delle più famose infatti arriva tramite messaggio o SMS ed ha l’aspetto di una comunicazione di servizio da parte di una banca famosa oppure di Poste Italiane. Generalmente si tratta di messaggi che contengono avvisi su presunti problemi relativi al conto, insomma qualsiasi “scusa” per portare la vittima a selezionare il link presente in basso, che in tutti casi manda ad una pagina anch’essa “farlocca” che simula il portale di una banca. Con l’inserimento dei dati in questo falso portale, di fatto si lascia “libero accesso” agli autori della truffa, che possono così aggirare i controlli e svuotare in pochi minuti il conto corrente.

Tutte le banche sono al corrente di questi tentativi di raggiro che ogni giorno comunque proseguono, ecco perchè tutte esortano la clientela nel diffidare in questa forma di messaggi che solitamente ha un’intestazione generica (un “Gentile Cliente”) e spesso presenta dati aleatori oltre che un italiano sgrammaticato. Tutte le banche italiane non fanno uso di questa forma di comunicazioni, quindi la cosa migliore è eliminare direttamente questa tipologia di messaggi.

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