Il contesto “denaro elettronico” oramai riguarda la maggioranza della platea di risparmiatori e cittadini in generale. Con questo termine si fa riferimento a tutte le forme di pagamento e gestione della valuta monetaria che non “passa” attraverso i contanti, e grazie fattori come la diffusione tecnologica di strumenti, è sempre più presente. Strumenti conosciuti e non nuovissimi concettualmente come i bonifici sono stati “incentivati” dagli ultimi governi in quanto sicuri e tracciabili ma sono anche sottoposti a regolamentazione e qualche forma di “limite”.
Limiti sul denaro elettronico
Se l’intento generale è quello di diffondere maggiormente strumenti come i bonifici anche per le operazioni tradizionale di “minor fattura”, è inevitabile per l’esecutivo ordinare nuovi controlli anche in relazione ai bonifici. Sono stati infatti resi più stringenti e anche se non ci sono particolari problemi e “controlli” in merito a tutti quelli effettuati all’interno dell’Area SEPA , la situazione cambia se si tratta di bonifici che arrivano da paesi extra europei (ad esempio cifre superiori a 15 mila euro devono essere opportunamente “giustificate” allo stato).
Posso fare bonifici superiori a €5000? Ecco la risposta. “Attenzione”
In tutto questo, non esiste una vera e propria limitazione in merito all’importo trasferibile tramite bonifico, in quanto si tratta di uno strumento utilizzato anche per “muovere” cospicue somme di denaro. Da dove viene quindi questa “nomea” del limite di €5000 euro? In realtà una specifica tipologia di bonifico presenta una sorta di “limitazione”: si tratta del cosiddetto bonifico per conto terzi ossia una tipologia di bonifico che prevede un contesto in cui l’ordinante destina una certa cifra al beneficiario non per proprio interesse, ma per conto di un’altra persona. Questa tipologia risulta discretamente frequente ad esempio per fare donazioni “in regola” o per presentare la parcella notarile..
Molte banche non permettono questa forma di bonifico per importi superiori a 5000 euro, ma chi lo permette “obbliga” il mittente a specificare in modo preciso la causale, ossia la motivazione dell’importo.